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Lando Buzzanca, parla il figlio: “Francesca Della Valle voleva sposarlo, ma non era più sé stesso”

La compagna dell’attore romano è stata rinviata a giudizio con l’accusa di circonvenzione d’incapace: aveva convinto Lando Buzzanca a sposarla quando ormai “non era neanche più in grado di tenere in mano una penna”, come racconta il figlio.
A cura di Redazione Roma
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Lando Buzzanca insieme alla compagna Francesca Della Valle. Foto da Facebook.
Lando Buzzanca insieme alla compagna Francesca Della Valle. Foto da Facebook.

Sul settimanale Oggi in edicola parla Massimiliano Buzzanca, figlio dell'attore e cantante Lando Buzzanca, dell'azione legale intentata insieme ai fratelli nei confronti di Francesca Lavacca (nota anche come Francesca Della Valle). La donna è stata rinviata a giudizio e dovrà affrontare un processo per circonvenzione d'incapace: avrebbe approfittato delle condizioni di Buzzanca per convincerlo a sposarla prima della morte, quando ormai non era più in possesso delle sue piene facoltà mentali.

"Alla vigilia di un processo che farà chiarezza, sono comunque amareggiato. La memoria di mio padre resterà legata a una vicenda triste invece che alla sua straordinaria carriera nel cinema. Non è giusto, non lo meritava", racconta il figlio dell'attore al settimanale. Buzzanca è venuto a mancare il 18 dicembre del 2022 a 86 anni dopo il decorso di una malattia. E proprio mentre era ricoverato in clinica la compagna, all'epoca dei fatti 54enne, lo volve sposare senza dire niente a nessuno, per poter assicurarsi l'eredità del patrimonio.

Per la Procura di Roma che ha chiesto il rinvio a giudizio, avrebbe abusato "dello stato di deficienza psichica dell’attore palermitano, lo avrebbe indotto a contrarre matrimonio ben consapevole delle sue condizioni psicofisiche inidonee alla sua libera autodeterminazione, atto in forza del quale diveniva erede a seguito del decesso". A intervenire a quel punto è l'avvocato Luca Valco, amministratore di sostegno dell'attore, che riesce a evitare che le nozze vengano convalidate.

"Mio padre non era più in grado di tenere in mano nemmeno una penna, infatti il Tribunale di Roma bloccò le nozze e trasmise gli atti in Procura. E da lì si è arrivati all’imputazione della signora per circonvenzione di incapace. – spiega ancora Massimiliano Buzzanca – Una sentenza passata in giudicato specifica che la Lavacca non ha mai convissuto con mio padre. Si incontravano una volta a settimana e non ha mai avuto le chiavi di casa. E con questo si è chiuso il capitolo eredità". Ma anche se non ha raggiunto quello che per l'accusa era il suo vero obiettivo, la donna sarà comunque processata per aver approfittato di Lando Buzzanca fino agli ultimi giorni della sua vita.

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